Riuscire ad acquistare una casa è un vero e proprio sogno per molte persone, soprattutto per i giovani che vedono in questo acquisto il loro primo grande traguardo. Ottenere un mutuo per giovani però non è affatto semplice. Non è semplice perché i giovani non hanno molte garanzie da offrire. Spesso inoltre sono lavoratori precari o con contratti a tempo determinato, altrettanto spesso con stipendi davvero bassi. Le banche di conseguenza sono restie a concedere un mutuo ai giovani. E se fosse invece lo Stato ad offrire le garanzie che ai giovani mancano? Sì, è proprio così che stanno le cose, grazie alla misura di sostegno mutuo prima casa giovani che è stata da poco attivata accedere ad un mutuo potrebbe diventare realtà.

Indice dei contenuti
- In cosa consiste il mutuo prima casa giovani
- Quando presentare le domande e quali sono i requisiti
- Mutuo giovani prima casa: le altre agevolazioni disponibili
- Agevolazioni fiscali prima casa
- Le verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate
In cosa consiste il mutuo prima casa giovani
Mutui per giovani ne sono disponibili a decine, ma è spesso comunque difficile accedervi a meno che non si abbia uno stipendio molto alto e stabile nel tempo. Nella maggior parte dei casi i giovani devono andare alla ricerca di una qualche garanzia da offrire alle banche. Nel caso in cui non abbiano garanzie da offrire, devono desistere dalla speranza di poter ottenere un mutuo. Qualcosa però è cambiato, con la misura di sostegno che ha preso il via nel mese di giugno 2021 i mutui prima casa giovani non sono più un miraggio, ma diventano un obiettivo tangibile, qualcosa a cui è davvero possibile mirare. Questa misura di sostegno infatti prevede una garanzia da parte dello Stato niente meno che sull’80% della quota capitale. Le precedenti misure di sostegno prevedevano una garanzia solo sul 50% della quota capitale. C’è stato da questo punto di vista quindi un netto miglioramento del sostegno. La misura si aggiunge a quella dedicata alla sospensione dei pignoramenti sulla prima casa di cui avevamo parlato in questo articolo.
Mutuo per giovani coppie, ma non solo
Questo tipo di sostegno riguarda solo i mutui giovani coppie? Molte persone credono che sia proprio così, che sia quindi necessario essere sposati o quantomeno convivere da un po’ di tempo per poter accedere al sostegno. Si sbagliano, il mutuo giovani è pensato per tutti i giovani, single, sposati, conviventi. Tutti possono farne richiesta.
Mutuo giovani: quando presentare le domande e quali sono i requisiti
Le prime richieste di accesso ai mutui per giovani hanno già preso il via. Era infatti possibile fare domanda a partire dal 24 giugno. C’è più o meno un anno di tempo per poter fare richiesta. Le domande infatti possono essere presentate fino al 30 giugno 2022. I requisiti per la richiesta dei mutui giovani sono due, non aver ancora compiuto i 36 anni ed essere in possesso di un ISEE inferiore ai 40mila euro annui. Come è possibile notare l’età si è alzata, anche se di un anno soltanto, rispetto alle precedenti misure di sostegno ai giovani, che infatti prevedevano l’accesso al sostengo solo agli under 35.
Il requisito dell’ISEE inferiore ai 40mila sta facendo discutere
Come è possibile leggere sul sito del Corriere, il tetto dei 40mila euro di ISEE sta facendo discutere. Sono in modo particolare i giovani single che ancora vivono insieme a mamma e papà a sollevare le loro rimostranze. Purtroppo infatti in questo caso loro fanno ancora parte del nucleo familiare insieme ai genitori e i redditi quindi vengono cumulati. In questo modo superare la soglia ISEE prevista è davvero molto semplice dato che i genitori possono avere stipendio oppure pensione, casa di proprietà, auto di proprietà. È senza dubbio vero che questo tetto ISEE non offrirà a tutti la possibilità di accedere al sostegno mutuo per giovani previsto, ma è anche vero che sono moltissimi in Italia i giovani under 36 che già vivono fuori casa, da soli oppure insieme al loro nuovo nucleo familiare. Per questi giovani, che spesso sono in affitto, poter accedere a questa agevolazione è un vantaggio importante, un’opzione che prima non c’era e che merita di essere accolta a braccia aperte.
Mutuo giovani prima casa: le altre agevolazioni disponibili
Molti giovani non sanno che al momento di contrarre un mutuo vi sono anche molte imposte da dover pagare. Ricordiamo ad esempio le imposte di registro, una tassa quindi sulla registrazione stessa dell’atto di mutuo, secondo quanto inserito nel Dpr n. 131/1986. C’è poi l’imposta ipotecaria, che scende in gioco ogni qualvolta si debbano eseguire trascrizioni, iscrizioni, rinnovazioni e annotazioni presso i pubblici registri immobiliari. Infine l’imposta catastale, che deve essere eseguita ogni volta si registri un atto presso l’ufficio del Catasto.
Queste imposte possono andare a gravare in modo piuttosto ingente sul portafoglio. Per fortuna però la misura di sostegno mutuo per giovani prevede agevolazioni interessanti da questo punto di vista, che permettono ai giovani di poter sostenere il mutuo con maggiore leggerezza. Secondo la misura infatti i giovani che decidono di accendere un mutuo per la prima casa sono esenti dal pagamento delle imposta di registro, ipotecarie e catastali. Non solo, nel caso in cui la transazione sia soggetta a IVA, è previsto anche un ristoro dell’ammontare dell’Iva versata.
I giovani alla ricerca di un mutuo per acquistare la loro prima casa possono finalmente trasformare i loro sogni in realtà. È prevista infatti la possibilità di ottenere una garanzia da parte dello stato, così che anche in caso di lavoro saltuario, instabilità economica, mancanza di garanti, sia possibile vedersi accettare la richiesta di mutuo. Non si tratta però soltanto di questo, sono infatti previste anche importanti agevolazioni fiscali. Andiamo a scoprirle un po’ più da vicino.
Agevolazioni fiscali prima casa
I giovani under 36 con un ISEE inferiore ai 40.000 euro, sono esonerati dal pagamento delle imposte di registro, ipotecarie e catastali per l’acquisto della prima casa. Ricordiamo che rientrano nella definizione di prima casa tutti i beni immobili, tranne quelli delle categorie catastali A1, A8 e A9. I giovani under 36 sono esonerati dal pagamento di queste imposte anche nel caso di trasferimento o costituzione di nuda proprietà, nonché di usufrutto.
Le agevolazioni si applicano anche nel caso in cui la cessione della casa avvenga da parte di un’impresa. In questo caso è previsto il riconoscimento di un credito d’imposta, il cui valore è uguale all’IVA corrisposta al momento dell’acquisto. Il credito di imposta così ricevuto può quindi essere utilizzato per le imposte di registro, ipotecarie e catastali. Può essere portato in diminuzione anche su successioni, donazioni, denunce, imposte persone fisiche. È altresì prevista l’esenzione dall’imposta sostitutiva, imposta che sarebbe pari allo 0,25% del credito richiesto. È importante ricordare che queste misure di agevolazione sono già entrate in vigore ed è possibile usufruirne fino al 30 giugno 2022.
Le verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate è ovviamente solita fare delle verifiche, per accertare che la documentazione presentata sia corretta e che vi sia quindi la sussistenza di tutti i requisiti necessari per accedere a queste importanti agevolazioni. Nel caso l’Agenzia delle Entrate creda vi siano delle incongruenze tra i requisiti e le dichiarazioni effettuate, è ovviamente necessario pagare le imposte dovute, con anche una maggiorazione a causa delle sanzioni e degli interessi.
Ci sono altre situazioni in cui è possibile si arrivi a dover pagare le imposte con sanzioni e interessi. Prendiamo come esempio un giovane under 36 che acquista il suo primo bene immobile usufruendo di queste agevolazioni. Dopo qualche tempo però decide di voler cambiare casa. Può farlo, certo, ma le agevolazioni vengono meno se si vende il bene immobile entro 5 anni dal mutuo e non si riacquista una prima casa entro un anno. Lo stesso vale nel caso in cui si sia già in possesso di un bene immobile. È possibile richiedere le agevolazioni prima casa, ma le agevolazioni sono possibili solo se si vende il bene immobile di cui si era in possesso in precedenza entro un anno. Altrimenti anche in questo caso vengono meno.